Pubblichiamo la storia della SIMFER redatta dal Prof. Carlo Bertolini
APPUNTI PER UNA STORIA DELLA SIMFER
1. LE ORIGINI
Agli inizi dello scorso secolo, in tutto il mondo sanitariamente evoluto, si è installata ed è poi cresciuta quella cultura della riabilitazione che fu determinante per la nascita e la crescita della Società scientifica dei medici specialisti della Medicina riabilitativa, e di tutto il settore.
E ciò è avvenuto nel solco creato dalla crescita di quella cultura filosofica che sempre più si affermava basandosi su concetti neoumanistici (l’Uomo, qualunque Uomo, è titolare di diritti inalienabili, e da ciò deriva la centralità della Persona) ed antiriduzionistica (l’Uomo non va ridotto a somma di organi ed apparati, ma è un insieme inscindibile che ne fa Persona unica, e da ciò la Globalità dell’approccio in riabilitazione).
Centralità della Persona e visione olistica della stessa sono le due matrici culturali al di fuori dalle quali si è fuori da una vera cultura della riabilitazione.
Sono da citare come momenti di accelerazione di questo processo i due disastrosi dopoguerra delle due guerre mondiali, che fecero tornare a casa tanti feriti di guerra, con disabilità complesse, e le epidemie di Poliomielite Anteriore Acuta che colpirono tanti giovani con danni molto spesso non emendabili
Fu allora, all’inizio degli anni ’50, che negli Stati Uniti d’America nasce la Specialità Medico-specialistica autonoma in Medicina Fisica e Riabilitazione (da allora si chiama così); e negli anni successivi tale spinta arriva in Europa che reagisce “a macchia di leopardo”: in alcuni Paesi (Francia, Belgio, Olanda, Italia e Spagna) la specialità nasce presto, mentre in altri (Regno Unito, Germania, Austria, Grecia, Portogallo) tarda ad essere riconosciuta.
Nel 1965 la neonata Europa Medicophysica (n. 1, pag 65 e 66) pubblica un articolo non firmato dal titolo “Cronache societarie italiane”. In esso si raccontano gli eventi precedenti a quella data che portarono alla costituzione ed alla definitiva istituzionalizzazione della SIMFER. E’ interessante leggerlo integralmente per scoprire i fatti ed i Personaggi che allora lavorarono in maniera determinante.
In occasione di un Congresso Nazionale, nel 1952, veniva fondata a Venezia la Società Italiana di Ginnastica Medica, che riuniva medici ed educatori fisici interessati ai problemi della cinesiterapia e della ginnastica correttiva. Sotto la guida dei suoi Presidenti - Pais, Virno e Zanoli – la Società allargava progressivamente il suo campo di interesse a tutte le applicazioni pratiche della medicina fisica, come è documentato dai temi svolti negli 11 Congressi Nazionali tenuti a tutt’oggi e dalla decisione del Consiglio Direttivo, approvata dall’Assemblea nel 1960, di modificare la denominazione originale della Società in quella di Società Italiana di Ginnastica Medica. Medicina Fisica e Riabilitazione.
Nel 1961 si profilò l’opportunità di riunire i soli medici in un organismo che potesse affiliarsi alle associazioni scientifiche internazionali di medicina fisica e riabilitazione. Un gruppo di medici, soci della Società Italiana di Ginnastica medica dava vita pertanto, nel maggio del 1961, all’Associazione Nazionale di Fisiatria e Riabilitazione (ANFR). Nel successivo ottobre l’Associazione teneva a Torino la sua prima riunione con un Symposium sul tema “Sindromi lombari e medicina fisica”. Relatori Lucherini e Schiavetti per la parte reumatologica, Lorenzi per la parte ortopedica, Farneti e Boccardi per la parte fisiatrica. In quell’occasione la prima assemblea eleggeva il Consiglio Direttivo che risultava così costituito: Zanoli, Presidente; Farneti e Schiavetti, Vice-presidenti; Boni, Delogu, Fazio, Greppi, Roasenda e Virno, Consiglieri; Boccardi, Segretario.
Grazie alla generosità ed all’interessamento del Consiglio di Amministrazione del Pio Istituto Santa Corona, ed in particolare del suo Presidente, l’On. Gennai Tonietti, la rivista “Archivio di Santa Corona” ospitò nel suo ultimo numero del 1961, la sezione “Fisiatria e Riabilitazione”, organo della ANFR, con lavori originali e gli atti ufficiali dell’Associazione.
Nel settembre 1962 a Pietra Ligure si è svolto il 1° Congresso Nazionale dell’ANFR. Temi di relazione: “Lo stato attuale della Medicina Fisica e della Riabilitazione in Italia” (Relatori. Delogu; Farneti, Boccardi e Colombo; Zanoli e Benassi; Gerundini e Travaini; Schiavetti e Brai; Greppi e Zilli; Boni e Pizzetti), “Indicazioni, norme, risultati della rieducazione del linguaggio nel cerebroleso adulto (Relatore: Gastaldi); “Fattori prognostici dell’apoplessia generale in rapporto alle possibilità di riabilitazione” (Relatori: Fazio e Soriani). Nella stessa sede ha avuto luogo una riunione di psichiatria sul tema: “Riabilitazione e riadattamento in psichiatria” sotto la direzione di Cazzullo. Gli Atti del Congresso sono stati riuniti in un volume di 300 pagine.
Nell’ottobre del 1963, a Roma, il 2° Congresso Nazionale dell’ANFR aveva come temi di relazione: “La fisiopatologia e la fisioterapia dei disturbi vascolari periferici post-traumatici”(Relatori: Becattini; Retta ed Ercoli); “Tecniche moderne della riabilitazione delle cerebropatie infantili” (Bollea, Colli Grisoni, Dilani); “Metodi ed organizzazione dell’assistenza ai paraplegici” (Save). Gli atti del Congresso sono attualmente in corso di stampa.
In occasione del Congresso di Roma, l’Assemblea dell’ANFR conferiva all’unanimità al Consiglio Direttivo il mandato di espletare le modalità necessarie per giungere alla sollecita unificazione con la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione.
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La Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione (SIMFER) viene costituita a Torino, nell’anno1958, da un gruppo di medici fisici torinesi, con la seguente finalità: riunire in una sola associazione scientifica, rigorosamente riservata ai laureati in medicina e chirurgia , tutti i medici fisici e riabilitatori italiani, offrendo loro la possibilità di presentarsi ufficialmente, in veste autonoma e con personalità esattamente individuata, in sede nazionale ed internazionale. Il Comitato Direttivo provvisorio della SIMFER, presieduto da M. Veglia, venne costituito da Fiandesio, Martini, Valobra e Vitali.
La fraterna collaborazione tra la SIMFER e le consorelle Società europee portò in breve alla costituzione della Fédération Européenne de Médecine Physique et Réadapation, di cui la SIMFER fu membro fondatore.
Nel 1961, aderendo all’invito del Comitato Organizzatore delle Riunioni Medico-Chirurgiche Internazionali – nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia – presieduto dal prof. A.M. Dogliotti, la SIMFER organizzo il suo 1° Congresso Nazionale, che si ricollegava idealmente alla tradizione torinese delle Giornate Internazionali di fisiatria organizzate negli anni precedenti a Torino da G. Martini. Relatori al Congresso furono: C. Fazio ed S. Soriani (“Le basi neurofisiologiche delle moderne tecniche di rieducazione motoria nelle malattie del sistema nervoso centrale”), L. Bergamini, D. Schiffer, G. Marrtini, G. Boaro, C.A. Lievre, C. Saracco (“l’orientamento attuale nelle sindromi neurologiche spastiche post-natali”). Glia Atti furono pubblicati in un numero straordinario di “Minerva Fisioterapica” (vol. 7, 1962) a cura di D. Fiandesio.
L’Assemblea dei Soci procedette all’elezione del nuovo Consiglio Direttivo che risultò così composto: Presidente F. Franco; Vice-prresidenti: C. Clivio e G.N. Valobra; Membri: C. Di Gennaro, A.N. Maccagno, G. Martini, A. Milani Comparetti, L. Nuzzolo. M. Veglia, A. Venerando, G. Vitali; Segretario: D. Fiandesio.
Nel 1962 la SIMFER organizzò, per incarico della Fédération Européenne de Médecine Physique et Réadaptation, il 1° Simposio Europeo di Medicina Fisica e Riabilitazione, che si svolse a Venezia dal 12 al 14 ottobre 1962. Relatori furono: G. Patrassi, E. Benassi, G. Gastaldi, P. Ritossa, R. Gambier (“Moderni orientamenti della Medicina Fisica”) e C. Rotta, F. Sibour, V. Del Gaudio, R. Ricciardi Pollini, P. Decoulcs, A.G. Drukker, B.D. Bangma, R. Noesen, K. Woeber, H.G. Poster, M. Peillon (“La Medicina Fisica in campo sociale, assicurativo, industriale e mutualistico”). Gli Atti sono stati pubblicati a cura del Ministero della Sanità dalla Tipografia Regionale, Roma, 1964.
In occasione del Simposio Europeo si riunì a Venezia il Consiglio Direttivo della Fédération Européenne. Ad esso i delegati della SIMFER sottoposero il progetto di un giornale europeo di medicina fisica e riabilitazione. Tale progetto venne approvato e fu dato incarico ai delegati della SIMFER di studiarne le modalità di applicazione. Sempre a Venezia in data 13 ottobre si tenne la prima Assemblea del Sindacato Italiano dei Medici Fisici e Riabilitatori.
Aderendo all’invito del Presidente dell’ANFR, Prof. R. Zanoli, il Presidente della SIMFER Prof. F. Franco con C. Clivio, L. Nuzzolo, D. Fiandesio si incontrarono a Roma il 28 ottobre 1963 con la delegazione dell’ANFR: R. Zanoli, P. Farneti, G. Schiavetti e S. Boccardi. Nel corso di tale convegno venne concordato di operare, quanto più rapidamente possibile, , al fine di riunire in una società unica, con la denominazione “Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione”, tutti i medici fisici italiani.
Il 2° Congresso Nazionale della SIMFER si svolse a Sanremo in data 13-15 dicembre 1963. Relatori furono: P. Lorenzini (“Considerazioni in tema di riabilitazione in corso di cure termali, con particolare riferimento all’apparato respiratorio. Insufficienza respiratoria del bronchitico enfisematoso”), V.P. Consigli (“L’idroterapia e la balneoterapia nella riabilitazione motoria del malato reumatico”), M. Monti (“L’ergoterapia nella riabilitazione motoria del malato reumatico”), N. Oricchio (“La riabilitazione motoria del traumatizzato operato”), C.A. Lièvre (“La riabilitazione del traumatizzato sportivo”).
Dal 15 al 21 giugno del 1964, presso la Fondazione “Lerici” di Capri, la SIMFER, in collaborazione con la Società Svedese di Medicina Fisica e Riabilitazione, organizzò un corso di medicina manipolativa sotto la direzione del Prof. H. Brodin dell’Università di Lund (Svezia) e con la collaborazione del Dr. V. Rejholec di Praga.
Il Presidente dell’ANFR, R. Zanoli, ed il Presidente della SIMFER, F. Franco, , raggiunto un accordo di massima sull’unificazione dei due sodalizi, nella primavera del 1964 delegarono rispettivamente Boccardi e Valobra ad approntare congiuntamente uno statuto da sottoporre all’approvazione dei soci.
Tale progetto di statuto venne rapidamente redatto e concordato. In occasione del 4° Congresso dell’International Federation of Physical Medicine, pertanto, la delegazione ufficiale italiana venne pariteticamente composta da rappresentanti dell’ANFR (Boccardi e Schiavetti) e della SIMFER (Fiandesio e Valobra). La delegazione, nel dare comunicazione dell’accordo raggiunto, presentava formale domanda di ammissione della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione all’International Federation of Physical Medicine. La domanda veniva unanimamente accolta dai delegati degli altri Paesi e la SIMFER, in data 6 settembre 1964 veniva invitata a far parte del Consiglio Direttivo del’Internationale Federation of Physical Medicine.
Il giorno seguente, all’Ambasciata d’Italia di Parigi, il Prof. Franco, anche a nome del Prof. Zanoli, ringraziava i colleghi dell’International Federation e rinnovava l’assicurazione del comune impegno di lavoro di tutti i medici fisici italiani.
Il giorno 20 dicembre 1964 i Prof. Zanoli e Franco convocavano a Bologna, all’Istituto Rizzoli, i Consigli Direttivi dell’ANFR e della SIMFER.
Preso atto della relazione dei due Presidenti, i Consiglieri, constata l’unanimità di vedute e la comune volontà di attuare , quanto più rapidamente possibile, la volontà degli iscritti alle due Società, procedevano alla nomina di un Consiglio Direttivo provvisorio, composto pariteticamente da rappresentanti dei due sodalizi affidando ad interim la Presidenza al Prof. Zanoli e rimandando all’Assemblea generale degli iscritti, convocata per il 7 giugno 1965 a Torino, la ratifica definitiva degli accordi stipulati.
Da questo articolo sui primi anni della storia si evidenziano due scelte fondamentali che nel tempo sono risultate vincenti, e di ciò va dato merito ai “Fondatori”.
La prima è la fusione tra le due società esistenti: creare un’unica società nei difficili ed incerti periodi del pionierismo ha facilitato l’evoluzione evitando alla disciplina le incomprensioni, la concorrenzialità e le vere lotte che hanno caratterizzato e caratterizzano la storia e la vita di altre discipline specialistiche. E di questo va dato pieno merito fra gli altri a Dario Fiandesio ed a Silvano Boccardi, per citare chi maggiormente nel tempo ha inciso nelle scelte di fondo della fisiatria italiana.
La seconda scelta è la costante e continua ricerca di una dimensione internazionale, in particolare europea, che ha creato degli organismi sopranazionali molto efficaci e dei solidi legami tra le società scientifiche nazionali consorelle. Ed ai due già citati vanno aggiunti in particolare Giorgio Valobra ed Amedeo Tonazzi.
APPUNTI PER UNA STORIA DELLA SIMFER
2. I PRIMI ANNI
Come si è visto la fusione delle due Società nella SIMFER è avvenuta nel 1964. Ma la SIMFER aveva intanto celebrato nel 1962 a Venezia il suo 1° Congresso Nazionale eleggendo Presidente Fabio Franco. Allora i Soci erano soprattutto delle regioni del nord del Paese e molti non erano neppure specialisti fisiatri, ma colleghi che operavano nelle specialità cosiddette affini e che avevano sviluppato un interesse culturale e talvolta anche lavorativo per la riabilitazione. Esistevano già Centri come l’Istituto Spolverini di Ariccia, il Centro Recupero Poliomielitici di Udine, il San Camillo a Venezia, il CPO di Ostia (Roma) ed altri, ma l’unico Istituto ospedaliero nasce a Milano, all’Ospedale Maggiore: Pietro Farneti, maestro di Boccardi, ne è il primario e resta per circa 10 anni l’unico primario di Fisioterapia di un ospedale pubblico. L’Ospedale Maggiore rappresentò sempre una presenza importante soprattutto nella formazione sia dei fisiatri che dei fisioterapisti; e non è un caso se nel 1959 nasce a Milano l’AITR, oggi AIFI, e se la Redazione del Notiziario dell’Associazione ha sede presso l’Istituto di Terapia Fisica dell’Ospedale Maggiore di Milano. Così come non è un caso se Farneti pubblica nel 1972, edito da A. Wasserman SpA, il primo trattato italiano della disciplina dal titolo Terapia fisica e riabilitazione.
Allora aderivano alla SIMFER colleghi di varia provenienza. Farò alcuni dei nomi più importanti pur sapendo che questa parte non può non essere lacunosa In Piemonte Fiandesio e Valobra provenivano dalla Radiologia, specialità che allora gestiva i mezzi fisici. Fiandesio stesso, uno dei più meritori fondatori della fisiatria italiana, restò fino al pensionamento primario radiologo ad Alessandria, riuscendo a creare nello stesso ospedale un primariato per un suo allievo fisiatra. La sede stessa della SIMFER è stata per oltre 20 anni a casa di Fiandesio, in Corso Lamarmora ad Alessandria, e la Signora Beatrice Fiandesio svolgeva compiti di segreteria. In Lombardia Farneti e Boccardi provenivano dalla medicina interna, mentre Gastaldi, maestro della Morosini era neurologo ed Ivano Colombo, anch’egli allievo di Farneti, si dedicava alla Medicina manuale, creando all’interno della SIMFER il primo ed il più nutrito Gruppo di Studio. Ad Udine Tonazzi proveniva dalla pediatria, mentre dalla Clinica Ortopedica di Padova provenivano Caldana ed Ortolani. In Emilia Romagna Raffaele Zanoli era ortopedico e Carlo Menarini era di derivazione reumatologica come Cervetti in Liguria. In Toscana c’era Vitali al CTO di Firenze, e Milani Comparetti era neuropsichiatra. A Roma Pizzetti era in Clinica Ortopedica, Maccagno era al Forlanini, Castellano era al CPO, e dalla Clinica Reumatologica si impegnò Gigante stesso e molti suoi allievi, come Brai, Tognazzi, Dainotto, si dedicarono alla fisitria. In Campania Oricchio veniva dall’ortopedia. In Puglia inizialmente operò Di Gennaro ma il maggior impegno per la SIMFER viene da Megna e la sua scuola della clinica neurologica di Bari.
Il 2 novembre 1961 a Torino Valobra, Martini, Veglia, Fiandesio e Vitali fondarono il Sindacato Italiano dei Medici Fisici e Riabilitatori (SIMFiR); il Comitato Nazionale Provvisorio era costituito dai Fondatori e Veglia fu il primo Segretario Nazionale. Pochi mesi dopo, nel Congresso di Venezia, l’Assemblea dei Soci del Sindacato elegge le nuove cariche nazionali e Tonazzi diviene Segretario Nazionale; carica che ricopre fino al 1979.
Nella primavera del 1965 nasce a Torino per i tipi di Minerva Medica Editore una nuova rivista, “Europa Medicophysica”, organo ufficiale della SIMFER e della Federazione Europea. La rivista, guidata per molti anni da Dario Fiandesio, pubblicava anche i verbali delle Riunioni degli Organi statutari della Società. È da là che si possono oggi attingere molte informazioni della realtà di quegli anni.
La Società scientifica muoveva i suoi passi, in piena sintonia con gli organismi internazionali, affrontando problemi come la Denominazione della disciplina che in Italia cambiò varie volte. Nel 1956 era nata a Bologna la prima Scuola di Specializzazione, seguita da Roma (1957), da Milano (1961), ma si trattava di una specialità sussidiaria e presentava varie denominazioni per arrivare poi ad essere riconosciuta come specialità autonoma (1971) assumendo la denominazione unificante di Terapia fisica e riabilitazione, divenuta poi Fisioterapia, e poi Medicina fisica e riabilitazione, fino alla denominazione attuale: Medicina fisica e riabilitativa. Dietro la denominazione c’era il problema principale dell’accreditamento della disciplina, con pari dignità delle altre discipline mediche, con un pieno dominio nel suo corpus dottrinario; le resistenze a ciò venivano soprattutto dai medici delle specialità “affini” che volevano mantenere il “controllo” del “loro” paziente anche durante la riabilitazione; essi rifiutavano la competenza di un altro medico preferendo estendere il loro controllo diretto sui “paramedici”.
Nel raggiungere l’autonomia fu determinante l’esperienza e l’azione internazionale. Il primo riconoscimento avviene negli USA dove l’American Academy of Physical and Rehabilitation Medicine ha il pieno controllo della disciplina; notevole l’impegno in questo senso dell’International Federation of Physical and Rehabilitation Medicine e della Fédération Européenne de Medecine Physique et de Réadaptation, nata negli anni ’50 e nella quale gli italiani Fiandesio e Valobra, poi Tonazzi, poi Bertolini, poi Giustini) erano molto attivi; queste erano fin dai primi anni ’60 molto impegnate anche sui programmi di formazione dello specialista fisiatra. Fu in una Conferenza sull’insegnamento della Medicina Riabilitativa tenutasi in Polonia, a Konstancin, dal 10 al 16 novembre 1971, indetta dal Ufficio Regionale Europeo dell’O.M.S., che si auspicò che esistesse anche nei Paesi europei una unica figura di specialista medico competente in riabilitazione, da preferire con varie motivazioni all’affidamento della riabilitazione ai diversi specialisti d’organo od apparato. Fu raccomandando altresì che il programma di insegnamento di questo specialista fosse basato su quello prodotto dalla nostra Federazione Europea. Nel 1969 nasce l’Academie Medicale Européenne de Réadaptation, che si occupa soprattutto degli aspetti etici e culturali, e dal 1070 diviene operativa la Sezione di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’U.E.M.S. (Union Européenne des Médecins Spécialistes), che vede per 16 anni Tonazzi come Segretario; fu forse la struttura europea più attiva, ed anche se nata per gli aspetti più “sindacali”, nel 1991 fonda l’European Board nella disciplina. Nel 1969 nasce l’IRMA (International Rehabilitation Medical Association) che è la prima organizzazione internazionale che associa singoli fisiatri, mentre le Federazioni confederavano Società scientifiche. Il 1° Congresso dell’IRMA si tenne dal 20 al 24 settembre 1970, in parte a Milano in parte a Torino, e fu organizzato da Silvano Boccardi che divenne per acclamazione Presidente dell’IRMA.
Questi stretti rapporti internazionali ci consentirono di “importare” documenti e cultura in gran parte prodotti con il grande contributo degli italiani stessi e della loro esperienza.
SIMFER e SIMFiR operarono costantemente in piena simbiosi. All’inizio l’iscrizione era disgiunta ed al Sindacato si iscrivevano soprattutto i fisiatri “convenzionati esterni”, cioè quelli che operavano nel loro studio convenzionato con le Casse Mutue, alcuni ospedalieri mentre il SIMFiR era parte costitutiva della CIMO (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) assieme agli altri sindacati dei medici specialisti, soprattutto degli Analisti e dei Radiologi. I pochi fisiatri “convenzionati interni”, che esistevano solo nelle grandi città, aderivano direttamente al SUMAI.
Dal punto di vista assistenziale una notevole spinta viene dalla legge di riforma ospedaliera (n. 128 del 27 marzo 1969), nota come Riforma Mariotti, che istituisce il Servizio di Recupero e Rieducazione Funzionale come Servizio centralizzato dell’Ospedale.
L’art. 20 così recitava: “Il servizio di recupero e rieducazione funzionale, unico per tutte le necessità dell’ospedale, è istituito su indicazione del piano regionale ospedaliero per gli ospedali regionali, per gli ospedali specializzati ortopedico-traumatologici, geriatrici, e per gli ospedali specializzati di riabilitazione funzionale. …………Il personale sanitario ausiliario addetto al servizio è costituito da terapisti della riabilitazione in numero tale da soddisfare le necessità delle prestazioni ospedaliere ed ambulatoriali. Qualora il servizio di fisioterapia non sia espletato nell’ambito del servizio di radiologia, può esser annesso al servizio di recupero e rieducazione funzionale.”
L’art. 24 così recitava: “I terapisti della riabilitazione sono alle dirette dipendenze dei sanitari del rispettivo servizio. Le loro attribuzioni si riferiscono alla riabilitazione dei minorati fisici e psichici, con particolare riguardo ai minorati per lesioni organiche del sistema nervoso ed osteo-mio-articolari, e di quelli affetti da disturbi organici, suscettibili di recupero funzionale e sociale mediante terapie fisiche, kinesiterapiche, occupazionali e di ortottica.”
Questa legge favorì la nascita di tante realtà ospedaliere, con rapida crescita, numerica e culturale, dei medici che si dedicavano alla disciplina, e che spesso si dedicavano anche, negli stessi Servizi, della Formazione del personale della Riabilitazione.
Il 20 gennaio 1970 Tonazzi firma per il SIMFiR l’accordo FNOM-Mutue per il Convenzionamento Esterno ed è un momento importante perché per la prima volta compare la disciplina “Fisioterapia” con 10 prestazioni, che poi salgono a 34 nell’accordo successivo, del 14 luglio 1973. E’ questa una data importante perché è la prima volta che compare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica un nomenclatore, ancorché incompleto, degli atti della disciplina, e per la prima volta viene riconosciuta anche la “visita fisiatrica”. Fu questo nomenclatore ad aprire la strada al “nomenclatore delle compartecipazioni” che invece stavano ovviamente a cuore ai fisiatri ospedalieri.
La SIMFER si impegna sempre molto nella formazione organizzando ogni due anni fino al 1983 e poi ogni anno il Congresso Nazionale.
Alla fine degli anni ’70 i problemi più sentiti erano:
accettare di occupare gli spazi della Medicina riabilitativa rinunziando a limitarsi all’uso dei mezzi fisici, ed accettando la sfida di avere “letti” propri e pazienti propri, iniziando, come diceva Caldana, dai malati che non vuol nessuno;
accettare la sfida culturale di produrre la cultura sufficiente ad una adeguata “presa in carico” dei nostri pazienti;
difendersi dai cattivi maestri che teorizzavano l’”operatore unico” definendo il fisiatra un inutile intermediario, dimostrando con ciò di avere una visione sotto-culturale della medicina riabilitativa.
Ma la SIMFER ha superato i venti anni e siamo ormai arrivati all’età adulta.
APPUNTI PER UNA STORIA DELLA SIMFER
3. LA CRESCITA
Sul finire degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 la SIMFER vive un periodo molto fecondo con quella crescita soprattutto sul piano culturale che la porta alla sua realtà odierna. Avvengono dei cambiamenti che stimolano la SIMFER e la spingono ad adeguarsi ai tempi. In particolare cambiavano gli iscritti e si assisteva ad un aumento crescente degli “ospedalieri”, conseguenza della legge Mariotti, e ad una relativa riduzione dei fisiatri “convenzionati esterni”, che ebbero la possibilità di fare della loro struttura una società convenzionata; era questa una vecchia battaglia dei convenzionati esterni di tutte le specialità che mal vivevano la precarietà legata al fatto di avere un convenzionamento personale e quindi difficilmente passabile ad altri dopo il pensionamento od agli eredi rispetto ad una società. E nacque pertanto l’ANISAP, l’Associazione delle società.
La SIMFER pubblicava su Europa Medicophysica i verbali del suo Consiglio Direttivo ed i documenti ufficiali suoi e della Fédération Européenne. Siccome la rivista non usciva con regolarità presto si capì che essa non era lo strumento adatto a tenere stretti contatti con i Soci. Il Consiglio decise di pubblicare un bollettino incaricando della redazione il Prof. Carlo Menarini. Dal gennaio 1979 al febbraio 1980 uscirono 9 numeri del bollettino, ciclostilati ed inviati a tutti i Soci. Dal maggio 1980 il bollettino diventò “Notiziario”; era stampato ed era distribuito gratuitamente a tutti i Soci dalla Sanitas Electric, una industria di apparecchi elettromedicali allora famosa che sosteneva tutte le spese di edizione ed invio. Dal allora e fino al 1986 furono pubblicati oltre 25 numeri del Notiziario che riportava i verbali dei Direttivi della SIMFER e del SIMFiR, i documenti approvati, le bozze di programma e le informazioni utili per i Congressi ed i Corsi di Aggiornamento Nazionali, le notizie su eventi culturali, e le sintesi dei verbali delle riunioni dei Gruppi regionali.
Il Notiziario del Settembre 1981 pubblica l’elenco degli iscritti, con il loro completo indirizzo: cosa che succedeva periodicamente e che oggi è resa praticamente impossibile dalla legge sulla privacy. Da quell’elenco si vede che la SIMFER contava in quell’anno 628 iscritti (quando divenni socio io, nel 1975, erano poco più di 400) ed era presente soprattutto nelle Regioni del Nord. La Lombardia vantava 130 iscritti tra i quali spiccavano Boccardi, Tonazzi, Ivano Colombo, Morosini. Il Piemonte aveva 61 iscritti tra i quali Fiandesio, Valobra, Saracco, Angeli, Sguazzini Viscontini. Il Veneto aveva 55 soci ai quali si aggiungevano i 21 del Friuli e gli 8 del Trentino: questi agivano come Gruppo Triveneto, poi sciolto per statuto e diviso; tra questi si segnalavano per impegno societario Fabio Franco, Caldana, Campacci, Bargellesi E., Ortolani, Pinat, Sorbilli, Zucchi. La Liguria aveva 22 iscritti tra cui Cervetti, Eminente e la Lonati Grillo. L’Emilia Romagna contava 117 iscritti: i maggiorenti erano Menarini, Miccoli, Perricone, Lorenzini, Marongiu, e poi Alianti, Montagna, Basaglia, Bilotta, Tibaldi, Selleri e Prioli. La Toscana aveva 18 iscritti con Andreini, Perfetti e Sebastiani. Il Lazio aveva 68 iscritti tra i quali Castellano, Maccagno, Sabbadini, Tognazzi, Dainotto, Pagliai, e poi, Caruso, Bertolini, Morbegno. Le Marche avevano 10 iscritti con Raspa e Pace. La Campania aveva 20 iscritti con Oricchio e Belfiore e poi Di Mizio e Iocco. La Puglia aveva 39 Soci tra i quali segnalo Megna e Di Gennaro. La Calabria aveva 12 Soci, tra cui Esposito e Lettieri. La Sardegna aveva 10 Soci con Usai e Palmas Corda. La Sicilia contava 35 iscritti tra i quali i più attivi erano Raciti, e poi Ciriacono e Cirillo. Il Molise aveva 2 iscritti, come la Basilicata e non risultava allora nessun Socio in Umbria ed in Abruzzo. I dati esposti sono precisi; per quanto riguarda i nomi ho attinto alla mia memoria per cui mi scuso con quanti non ho ricordato ma che meritavano qui una menzione avendo dedicato il loro tempo e la loro intelligenza alla SIMFER. Pubblichiamo però gli elenchi di tutti i membri dei Consigli Direttivi (oggi Uffici di Presidenza), ed in questi si potranno leggere tutti i nomi dei Soci più “attivi”.
La Dirigenza di allora della SIMFER capì che, con le nuove leggi, era la Medicina Riabilitativa a poter garantire autonomia e crescita alla disciplina, e che era quindi pericoloso l’atteggiamento di quanti preferivano continuare a “vivacchiare” con pazienti con disabilità poco complesse, e terapie altrettanto poco complesse, quasi a rinunciare al proprio ruolo medico ed a ritagliarsi un ruolo più simile ad un Capoterapista. Uno slogan caro a Gigi Caldana, che lo ripeteva spesso, era “dobbiamo prenderci in carico i pazienti che nessuno vuole!”; ed il riferimento era ai midollari, ai traumatizzati cranici, ai neurolesi, alle patologie infantili disabilitanti.
Organizzato da Carlo Menarini su mandato del Consiglio Direttivo, si tenne a Bologna il 14 giugno 1980 un Convegno Nazionale dei Soci SIMFER sul tema “La Riabilitazione nel Servizio Sanitario Nazionale: Uomini e Strutture”. Vi furono due relazioni: Tonazzi, Presidente della SIMFER, trattò il tema “Il fisiatra e la riabilitazione oggi in Italia”; Caldana, Segretario Nazionale del SIMFiR trattò il tema “Linee di programmazione socio-sanitaria della riabilitazione nel SSN”. Le due relazioni furono stampate in un libretto color rosso-arancio (colore all’epoca molto utilizzato che chiamavamo rosso-SIMFER) e se ne curò la massima diffusione, dentro e fuori alla Società. A distanza di 30 anni si può dire che se la relazione di Caldana, allora puntualissima è oggi datata, come tutte le cose sindacali che doverosamente fanno riferimento alle leggi e regole del momento, quella di Tonazzi è ancora attualissima, e merita ancor oggi una rilettura. Furono affrontati tutti i temi: dal ruolo della Riabilitazione ai compiti del fisiatra, dalla sua formazione al suo ruolo diagnostico sia in Medicina Fisica che in Riabilitazione, e sia nella didattica che nella ricerca; fu decisa ed impietosa l’”analisi critica della operatività attuale” e fu ampio ed articolato il capitolo sulle proposte per l’operatività nell’ambito del S.S.N. La linea “politica” della SIMFER, stampata nel Vangelo, come molti chiamavano la relazione Tonazzi, e così ben strutturata non lasciava più spazio a dubbi e tentennamenti; anzi la chiamata era chiara e chiamava tutti a misurarsi obbligando tutti ad uscire da troppo limitati campi di interesse culturale e lavorativo. Vi furono naturalmente discussioni anche accese, ma la SIMFER marciò decisa ad occupare tutti gli spazi in Riabilitazione.
Si curò ad esempio molto la formazione creando, a latere al Congresso Nazionale ormai divenuto annuale, i Corsi Nazionali di Aggiornamento, anch’essi annuali e molto graditi ai Soci che vi partecipavano: in alcuni casi si dovettero fare più edizioni dello stesso Corso per andare incontro alle tante domande di iscrizione. Numerose anche le iniziative congressuali locali, organizzate dai Gruppi regionali; alcune di queste divennero periodiche come il Convegno d’autunno del Gruppo Emiliano-Romagnolo, o quello di primavera organizzato da Alberto Freddi in Umbria.
Europa Medicophysica si consolidava e dai primi anni ‘90 veniva pubblicata in lingua inglese (non senza qualche protesta da parte dei Soci che non conoscevano l’inglese) avviando così il percorso che l’avrebbe poi portata all’indicizzazione. Dal 1986 il Notiziario si trasformò, ad opera di Nino Basaglia e del suo gruppo, nel Giornale Italiano di Medicina Riabilitativa, oggi MR, come utile strumento di contatto con i Soci.
Si utilizzarono tutte le occasioni che capitavano per favorire la crescita di una cultura riabilitativa. Nel 1981, Anno Internazionale della Persona Disabile per l’ONU, si tenne a Roma un Congresso Internazionale su “L’Organizzazione della Riabilitazione per i Paraplegici”. In quell’occasione la SIMFER pubblicò il 1° di 2 manifesti sulla Prevenzione sui danni midollari da tuffo in acque basse; il 2° fu elaborato da Menarini sull’uso del casco.
La serie delle pubblicazioni si arricchì con la traduzione ed ampia diffusione di un importante documento del Consiglio d’Europa su “Una politica coerente per le Persone Handicappate” e del 1° “Libro Bianco” sulla Medicina Fisica e Riabilitazione, prodotto dalla Fédération Européene de M.P e R., dalla Sezione omonima dell’UEMS e dalla Academie Medicale de Réadaptation.
SIMFER e SIMFiR operavano allora in piena sintonia e il loro lavoro fu senza dubbio alcuno determinante nel favorire la crescita culturale ed operativa non solo della fisiatria italiana ma di tutta la Riabilitazione nel nostro Paese.
I maggiori campi di attività riguardarono soprattutto: la difesa dell’autonomia della disciplina dai frequenti tentativi di invasione del settore da parte degli “specialisti d’organo”: da questi la definizione ingiusta ed inquietante, per le idoneità ospedaliere, oggi abolite, di Recupero e rieducazione funzionale dei motulesi e neurolesi; la difesa del ruolo medico del fisiatra, talvolta definito “intermediario inutile” tra lo specialista d’organo ed il Fisioterapista; la spinta alla crescita di tutto il settore, soprattutto negli Ospedali, approfittando della legge Mariotti, della nascita dei SRRF: l’obiettivo di molti era il superamento del Servizio centralizzato e la conquista di posti-letto propri; l’azione alla crescita del settore universitario, che tardava ad evolvere e che a metà degli anni ’80 contava solo due Professori Ordinari, Ruju a Pavia e Pizzetti a Roma: a questi successivamente si aggiunsero Megna a Bari, Caruso a Parma e Sebastiani a Firenze; la spinta al superamento della distinzione tra sanitario e sociale a favore di un unico progetto riabilitativo mirante direttamente all’autonomia ed al reinserimento della Persona disabile: problema ancor oggi spesso non risolto; i problemi della formazione specialistica del fisiatra, dal titolo della specialità ai contenuti della stessa; i problemi della formazione dei collaboratori, che allora avveniva soprattutto negli ospedali; i problemi dell’operatività quotidiana, dall’uso tecniche, allora esasperate, che come scrisse Tonazzi talvolta “producevano più una soddisfazione manovriera dell’operatore che la soddisfazione dei bisogni dell’infermo”, alla ricerca che ottimizzasse i risultati.
Su questi e tanti altri temi si aprirono nella SIMFER confronti, anche duri, accese discussioni, talvolta vere e proprie liti; ma era proprio in questo ambiente vivace, attivo, attento e propositivo che avvenivano quelle crescite individuali e collettive che hanno segnato in positivo la storia della Riabilitazione in Italia.
APPUNTI PER UNA STORIA DELLA SIMFER
4. LA MATURITÀ
Gli anni novanta vedono fin dall’inizio una Società Scientifica molto attiva e presente, a livello nazionale e locale, dovunque si discutessero i complessi aspetti organizzativi della Riabilitazione. In particolare inizia a lavorare su iniziativa del Ministero della Sanità una Commissione di studio guidata da Basaglia e formata da molti primari fisiatri. Il compito era quello di fare un focus sui problemi della riabilitazione, con particolare attenzione per gli aspetti organizzativi. Nella SIMFER eravamo abituati ad essere coinvolti in Commissioni di studio ministeriali, e non ci tirava certo indietro ma si sfruttava ogni occasione che ci si offrisse; ma sapevamo anche che molto spesso queste commissioni o non completavano i propri lavori, o producevano documenti che poi incidevano molto poco nelle scelte future. Invece la Commissione coordinata da Basaglia produsse un lavoro puntuale ed esauriente che esitò in un Documento che il Ministero della Salute fece suo portandolo ad un confronto nella Conferenza Stato-Regioni. Da questo lavoro nascono le Linee Guida per le Attività di Riabilitazione, pubblicate sulla G.U. della Repubblica Italiana, serie generale, n. 124 del 30 maggio 1998. Queste Linee Guida sono poi entrate nella programmazione regionale di pressoché tutte le Regioni italiane e neppure oggi possono dirsi superate perlomeno negli aspetti più qualificanti. In esse infatti veniva definito in modo puntuale il modo di operare in riabilitazione con la definizione della necessaria centralità della Persona disabile e della necessità di un lavoro d’équipe finalizzato alla formulazione ed alla gestione del Progetto Riabilitativo Individuale e dei suoi Programmi; e sempre in esse veniva definito il mandato di struttura con le diverse tipologie delle strutture destinate alla formazione di quella rete dei Servizi riabilitativi che dovrebbe essere a disposizione della Persona disabile nel suo progredire seguendo il proprio Progetto. È proprio di questi giorni l’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni del nuovo Piano di Indirizzo per la Riabilitazione, ed anche in questo la SIMFER è stata presente e parte, come sempre, attiva. In questo Piano si trovano confermate le scelte di fondo delle linee guida del 1998, accanto ai necessari aggiornamenti, in particolare alla adesione ai concetti, ormai definiti, della I.C.F. dell’O.M.S.. L’impegno della SIMFER per la diffusione dell’ICF è un’altra costante di questo periodo. Questo strumento nasceva infatti da una sorta di “rivoluzione culturale” che aggiornava concetti e terminologie e che doveva diventare patrimonio anche della Riabilitazione italiana. Per attirare l’attenzione su questo la SIMFER, con un impegno economico notevole, acquistò 1800 copie della traduzione italiana della Classificazione e ne fece omaggio a tutti gli iscritti. Numerosi negli anni i Corsi della SIMFER per insegnare ai fisiatri l’uso dell’ICF. Cresceva finalmente anche il numero dei Fisiatri Universitari, oggi siamo a oltre 60 universitari di ruolo, e va sempre di più aumentando il numero delle Scuole di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dirette da fisiatri: elemento considerato essenziale per una formazione ottimale delle nuove leve. Europa Medicophysica, oggi si chiama European Journal of Physical and Rehabilitation Medicine, ed è guidata da Stefano Negrini; è organo ufficiale, oltre che della SIMFER, della Società Europea, e sta diventando una delle riviste di settore più accreditate.Aumenta l’impegno negli Organismi sovra-nazionali, con Giustini, Franchignoni, Zampolini ed altri.
La SIMFER continua la sua crescita, oggi arriva a superare i 2800 soci, ed è sempre più attiva: lo testimoniano i suoi 30 Gruppi di studio. E questa crescita la porta sempre più confrontarsi con concetti che si andavano imponendo e che divenivano una sfida per la nostra disciplina come Appropriatezza, Qualità, compresa la qualità di vita, Evidenza, Efficacia, Efficienza, Complessità, Etica. E questa ormai è cronaca, conosciuta da tutti. Ma continua comunque una storia che è iniziata per merito di una pattuglia di pionieri e che va avanti per merito di tanti che si dedicano al bene comune. Mi sono impegnato a raccogliere questi appunti perché mi è sembrato giusto che i più giovani sapessero quel che è stato fatto per giungere ad oggi, e di conseguenza sentissero l’impegno a portare avanti il testimone nell’interesse della nostra disciplina e dei nostri pazienti.
Carlo Bertolini
I CORSI NAZIONALI D’AGGIORNAMENTO
I 16-19 gennaio 1981 Milano C. Morosini “La terapia del dolore”
II 21-23 ottobre 1982 Casciana Terme (PI) C. Perfetti “L’elettrodiagnostica nella valutazione dei processi di recupero” (ripetuto nella primavera del 1993 per le tante iscrizioni)
III 6-9 giugno 1984 Milano S. Boccardi “Ortesi, splint ed ausili”
IV 17-21 novembre 1986 1°stage Bologna C. Menarini N. Basaglia “Disturbi del linguaggio nell’adulto” 23-27 febbraio 1987 2° stage Trani e Bisceglie (BA) G. Megna “Disturbi della comunicazione verbale”
V 9-13 maggio 1988 Veruno (NO) F. Franchignoni S. Boccardi “Valutazione e trattamento riabilitativo delle principali malattie neurologiche progressive dell’adulto”
VI 27 novembre – 1 dicembre 1989 Scandiano (RE) A. Ferrari ”Il trattamento rieducativo della Paralisi Cerebrale Infantile”
VII 5-9 Novembre 1990 Marina di Aurisina (TS) P. Di Benedetto “Valutazione e riabilitazione delle disfunzioni minzionali”
VIII 3-7 giugno 1991 Rovigo P. Gasco G. Crimi “Valutazione e trattamento riabilitativo nelle lesioni plurifocali del sistema nervoso centrale: il modello della sclerosi multipla”
IX 8-12 giugno 1992 Milano l. Tesio F. Franchignoni R. Puricelli “I muscoli ed il cervello”
X 7-11 giugno 1993 Riccione S. Lotta M. Franceschini P. Di Benedetto “Traumi vertebro-midollari: valutazione e programma riabilitativo”
XI 24-28 maggio 1994 Mantova G. Arioli “Il dolore vertebrale: nuove acquisizioni per un corretto approccio diagnostico e terapeutico”
XII 5-9 giugno 1994 Riccione P. Di Benedetto “Riabilitazione uro-ginecologica: l’incontinenza urinaria femminile”
XIII maggio 1995 Pietrasanta (LU) A. Battaglia “Il nursing in medicina riabilitativa”
XIV 1-4 maggio 1996 Maratea M. Iocco “La valutazione strumentale in riabilitazione”
XV 25-27 settembre 1997 Courmayeur B. Platania “Linee-guida ed organizzazione degli interventi nella riabilitazione del traumatizzato cranio-encefalico”
XVI 1-3 ottobre 1998 Gardone G. Arioli “Approccio clinico e riabilitativo in reumatologia”
XVII 8-12 settembre 1999 Gubbio (PG) A. Freddi “La riabilitazione post-lesionale da evento traumatico”
XVII 1-3 giugno 2000 Novara C. Cisari F. Molteni “Lo stroke: menomazione, disabilità e riabilitazione”
XVIII 19-22 settembre 2001 Castelfranco Veneto (TV) R. Silvestrin “La riabilitazione nelle lesioni da attività sportiva”
XIX 28-31 maggio 2003 Reggio Calabria A. Africa “Ortesi, protesi ed ausili nel progetto e nei programmi riabilitativi”
XX 12-14 maggio 2004 Bologna F. Zaro “Appropriatezza e costi in riabilitazione: progettare i servizi alla persona”
XXI 23-25 maggio 2005 Torino G. Rovere “La riabilitazione domiciliare: organizzazione e gestione dell’assistenza riabilitativa domiciliare”
XXII 12-14 ottobre 2006 Ancona M. Ricci “L’edema oggi: fisiopatologia, clinica e terapia”
XXIII 14-15 giugno 2007 Roma F. De Santis “Stroke: un percorso integrato dall’emergenza al recupero funzionale”
XXIV 23-25 giugno 2008 Napoli R. Gimigliano “La diagnosi e la terapia strumentale in medicina fisica e riabilitativa”
XXV 25-27 maggio 2009 Abano Terme (PD) R. Marenzi “La riabilitazione della colonna lombo-sacrale”
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CONGRESSI NAZIONALI SIMFER
I Venezia, 9-11 ottobre 1963, Fabio Franco Moderni orientamenti della Medicina Fisica – Medicina di Riabilitazione In campo sociale, assicurativo, industriale, mutualistico.
II Sanremo, 14-15 dicembre 1964, F. Franco A. Venerando La rieducazione del malato reumatico.
III Torino, 7-8 giugno 1965, V. Bergamini La distrofia muscolare progressiva.
IV Siena, 1-2 ottobre 1966, V. Pietrogrande Le Osteoporosi ed il loro trattamento (Pietrogrande) La Riabilitazione nelle insufficienze respiratorie (Maccagno)
V Roma, 25-26 novembre 1967, G. Monticelli Metaplasia connettivale ed agenti fisici (Schiavetti) La Riabilitazione dei cardiopatici (Monticelli, Venerando) Problemi della cronicizzazione negli istituti di cura.
VI Salsomaggiore, 6-8-giugno 1969, P. Lorenzini Terapia fisica del dolore (Lorenzini) Problemi di Riabilitazione del Parkinsoniano (Gastaldi) Medicina fisica in ginecologia (Migliavacca)
VII Napoli, 28-31 maggio 1971, N. Oricchio Trattamento fisiokinesiterapico negli operati con mezzi di sintesi e con endoprotesi Medicina fisica ed artropatie degenerative
VIII Bologna, 20-23 settembre 1973, C. Menarini La riabilitazione precoce nell’infarto del miocardio I problemi clinici più frequenti nel paraplegico e nel tetraplegico
IX Roma, 3-5 ottobre 1975, M. Pizzetti Unità motoria. Psicomotricità. Terapia manipolativa.
X Vicenza, 28 set-2 ottobre 1977, L. Caldana Disturbi dell’equilibrio e possibilità riabilitative. Rieducazione della mano ed attraverso la mano.
XI Bari, 3-7 ottobre 1979, G.F. Megna Schema corporeo. Diagnostica funzionale e prognosi riabilitativa nelle alterazioni della funzione neuro-muscolare.
XII Il Ciocco (LU), 8-11 ottobre 1981, C. Perfetti Plasticità del sistema nervoso centrale e periferico ed il recupero funzionale. Farmaci del riabilitatore. Bioingegneria e riabilitazione. Specificità dell’esercizio terapeutico.
XIII Verona, 27-29 ottobre 1983, R.Campacci Fisioterapia strumentale in Medicina Riabilitativa: verifiche. Nocività delle radiazioni non ionizzanti Parametri di stimolazione eccitomotoria.
XIV Ferrara, 25-28 ottobre 1985, N. Basaglia Verifica delle metodiche di rieducazione motoria del cerebroleso adulto. Metodiche e tecniche di rieducazione.
XV Stresa, 21-24 settembre 1987, C. Morosini Cerebropatie, lesioni midollari e distrofie muscolari. Mucoviscidosi. Disturbi asmatici ed oncologici. Displasia dell’anca: chirurgia ortopedica. Piede torto congenito.
XVI Chianciano, 28/9-1 ottobre 1988, G. Andreini Attualità e prospettive della medicina termale. La riabilitazione nella patologia degli arti trattata con fissatori esterni. Attualità e nuove metodiche nella valutazione ed approccio terapeutico nella patologia osteo-articolare.
XVII Assisi, 27-30 settembre 1989, A. Freddi Problemi riabilitativi nell’anziano: in tema internistico e chirurgico, nell’invecchiamento cerebrale patologico, e nella riabilitazione.
XVIII Firenze, 30/9-3 ottobre 1990, C. Sebastiani La riabilitazione del lombalgico. La riabilitazione nelle lesioni muscolo-tendinee in traumatologia sportiva.
XIX Catania, 13-16 ottobre 1991, S. Raciti Rieducazione e riabilitazione della mano traumatizzata. La riabilitazione negli esiti di traumi gravi cranio-encefalici.
XX Genova, 3-6 novembre 1992, R. Cervetti Il ruolo dei farmaci nella medicina riabilitativa.
XXI Roma, 10-13 ottobre 1993, I. Caruso Muscolo ed esercizio. Muscolo e danno periferico. Muscolo e danno intrinseco. Muscolo, dolore e trauma. Muscolo ed osteoporosi. Protocolli di rieducazione isocinetica.
XXII Torino, 26-29 settembre 1994, C. Saracco Ruella Postura, movimento, gesto per l’autonomia del disabile. Dall’ergonomia alla riabilitazione occupazionale. . XXIII Pesaro, 12-14 ottobre 1995, P. Pace Valutazione della menomazione, della disabilità, dell’handicap. Aspettative di bisogna da medici, utenti, amministratori. Metodiche di analisi economiche. Indicatori di qualità.
XXIV Bologna, 3-12 ottobre 1996, T.W. Bilotta Artroprotesi e riabilitazione
XXV Roma, 1-4 giugno 1997 C. Bertolini X Congresso Europeo di Medicina Fisica e Riabilitazione.
XXVI Brescia, 14-18 giugno 1998 A. Pasquini C. Sottini Progressi in riabilitazione.
XXVII Cagliari, 16-20 giugno 1999 P. Bacchiddu
XXVIII Napoli, 4-8 ottobre 2000 R. Gimigliano La riabilitazione nel 3° millennio
XXIX Roma, 4-8 dicembre 2001 V. Santilli La riabilitazione per le Persone disabili: fisiatri, operatori e volontariato per un progetto comune
XXX Reggio Emilia, 24-28 settembre 2002 A. Ferrari Dal bambino le radici delle nostre conoscenze
XXXI Verona 7-11 ottobre 2003 G. Crimi Vent’anni di cammino della medicina riabilitativa.
XXXII Chieti, 21-25 settembre 2004 V. Palmerio R. Saggini Esercizio, Attività, Progetto
XXXIII Catania, 8-12 novembre 2005 G. Patanè La riabilitazione intensiva/estensiva italiana: un ponte tra Europa e Mediterraneo
XXXIV Firenze, 4-8 giugno 2006 P. Pasquetti Movimento ed autonomia: Valutazioni e tecniche
XXXV San Benedetto del Tronto, 10-13 ottobre 2007 L. Agostini I criteri di appropriatezza in medicina riabilitativa
XXXVI Roma, 16-20 novembre 2008 M. Celestini V. Saraceni Humana Fabrica
XXXVII Campobasso, 20-23 settembre 2009 D. Uliano Complessità, Ricerca ed Innovazione in Riabilitazione
XXXVIII Venezia, 23-27 maggio 2010 A. Giustini 17° PRM European Congress
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PRESIDENTI e CONSIGLI DIRETTIVI o UFFICI DI PRESIDENZA
1958 In Torino, il 6 Dicembre, viene fondata la SIMFER. Nell’atto costitutivo viene nominato un Consiglio Direttivo provvisorio composto da: Presidente: VEGLIA Mario (Torino) Membri: Fiandesio, Martini, Valobra, Vitali.
1961 Presidente: FRANCO Fabio (Venezia) Vice-presidenti: Clivio e Valobra Membri: Di Gennaro, Maccagno, Martini, Milani Comparetti, Nuzzolo, Veglia, Venerando, Vitali. Segretario: Fiandesio
1965 Presidente: ZANOLI Raffaele (Bologna) Vice-presidenti: Schiavetti e Valobra Consiglieri: Bergamini, Farneti, Fazio, Franco, Gerundini, Maccagno, Roasenda, Venerando. Segretario alla Presidenza: Boccardi Segretario generale e Tesoriere: Fiandesio
1968 Presidente: GASTALDI Gildo (Milano) Vice-presidenti: Schiavetti e Valobra Consiglieri: Boccardi, Caputo, Farneti, Franco, Gigante, Peer, Pizzetti, Zilli. Segretario generale e Tesoriere: Fiandesio Segretario alla Presidenza: Morosini
1971 Presidente: GASTALDI Gildo (Milano) Vice-presidenti: Pizzetti e Valobra Consiglieri: Boccardi, Caldana, Colombo, Farneti, Franco, Gigante, Menarini, Oricchio, Tonazzi Segretario generale e Tesoriere: Fiandesio Segretario alla Presidenza: Morosini
1973 Presidente: VALOBRA Giorgio (Torino) Vice-presidenti: Oricchio e Pizzetti Consiglieri: Boccardi, Caldana, Colombo, Farneti, Franco, Menarini, Morosini, Perricone, Tonazzi Segretario generale e Tesoriere: Fiandesio
1975 Presidente: MENARINI Carlo (Bologna) Past-President: Valobra Giorgio Vice-presidenti: Caldana ed Oricchio Consiglieri: Boccardi, Caruso, Colombo, Franco, Megna, Morosini, Pizzetti, Radaelli, Tonazzi Segretario generale e Tesoriere: Fiandesio
1977 Presidente: ORICCHIO Nicola (Napoli) Past-President: Menarini Carlo Vice-presidenti: Caldana e Morosini Consiglieri: Cogliandro, Megna, Perfetti, Soldati, Sosso, Tognazzi, Tonazzi, Vannini Segretario generale e Tesoriere: Fiandesio
1979 Presidente: TONAZZI Amedeo (Brescia) Vice-presidenti: Caldana e Morosini Consiglieri: Alianti, Barnaba, Cervetti, Di Feo, Gasco, Megna, Montagna, Oricchio,Ortolani, Perfetti, Sguazzini Viscontini, Soldati Segretario generale e Tesoriere: Saracco Ruella
1981 Presidente: TONAZZI Amedeo (Brescia) Vice-presidenti: Oricchio e Sguazzini Viscontini Membri: Angeli, Bertolini, Campacci, Cervetti, Ciriacono, Conforti, Dainotto,Megna, Montagna, Ortolani, Perfetti, Raciti, Sorbilli. Membri di diritto: Caldana (SIMFiR) e Fiandesio (Europa) Segretario generale Tesoriere: Saracco Ruella
1983 Presidente: CALDANA Luigi (Vicenza) Vice-presidenti: Megna e Tonazzi Membri: Angeli, Bargellesi, Basaglia, Boccardi, Cervetti, Ciriacono, Coratelli, Dainotto,Giustini, Iocco, Manelli, Morosini, Ortolani, Raciti, Sorbilli, Tibaldi, Tognazzi Membri di diritto: Bertolini (SIMFiR), Fiandesio (Europa Medicophysica) Segretario generale e Tesoriere: Saracco Ruella
1985 Presidente: CALDANA Luigi (Vicenza) Vice-presidenti: Boccardi e Magna Membri: Albuzza, Andina, Basaglia, Campacci, Cervetti, Coratelli, Cortese, Cotza,Dainotto, Eminente, Gimigliano, Giustini, Morosini, Ortolani, Raciti, Raspa, Sebastiani, Sorbilli Membri di diritto: Bertolini (SIMFiR), Boccardi (Europa Medicophysica) Segretario generale e Tesoriere: Saracco Ruella
1987 Presidente: MEGNA Gianfranco (Bari) Past-president: Caldana Vice-presidenti: Giustini e Ortolani Membri: Andina, Basaglia, Cervetti, Cortese, Eminente, Ferrari, Freddi, Gigante, Gimigliano, Iocco, Morosini, Pinat, Raciti, Raspa, Ruju, Sebastiani Membri di diritto: Bertolini (SIMFiR), Boccardi (Europa Medicophysica) Segretario generale e Tesoriere: Saracco Ruella
1989 Presidente: MEGNA Gianfranco (Bari) Vice-presidenti: Basaglia e Freddi Membri: Balsamo, Bertolini, Caldana, Capodaglio, Chambry, Cisari, Cortese, Cotza, Ferrari, Gigante, Gimigliano, Iocco, Mantero, Nardulli, Ortolani, Prioli, Puricelli, Raciti, Sebastiani. Membri di diritto: Giustini (SIMFiR), Boccardi (Europa Medicophysica) Segretario generale e Tesoriere: Saracco Ruella
1990 Presidente: BASAGLIA Nino (Ferrara) Past-president: Megna Vice-presidenti: Cirillo, Di Benedetto, Franchignoni, Freddi, Iocco, Nardulli, Puricelli, Tibaldi, Membri di diritto: Giustini e Pace (SIMFiR) Segretario generale e Tesoriere: Bertolini
1993 Presidente: CARUSO Ignazio (Roma) Past-president: Basaglia Vice-presidenti: Battaglia, Cisari, Di Marco, Freddi, Megna, Pace, Tesio, Tibaldi Membri di diritto: Giustini e Maglione (SIMFiR) Segretario generale e Tesoriere: Bertolini
1996 Presidente: BASAGLIA Nino (Ferrara) Past-president: Caruso Vice-presidenti: Bilotta, Cisari, Di Stefano, Grassi, Iocco, Nardulli, Pace, Silvestrin Membro di diritto: Giustini (SIMFiR) Segretario generale e Tesoriere: Bertolini
1999 Presidente: BERTOLINI Carlo (Roma) Past-president: Basaglia Vice-Presidenti: Bacchiddu, Bilotta, Gatto,Gimigliano, Girgenti, Molteni, Palieri, Silvestrin Membri di diritto: Giustini, Maglione, Uliano (SIMFiR) Segretario generale: Pace Tesoriere: Fletzer
2002 Presidente: GIUSTINI Alessandro (Arezzo) Past-president: Bertolini Vice-Presidenti: Arioli, Boldrini, Calcagna, Cisari, Diana, Franceschini, Gimigliano, Palieri Segretario generale: Pace Tesoriere: Fletzer Membro di diritto: Maglione (SIMFiR)
2005 Presidente: GIMIGLIANO Raffaele (Napoli) Past-president: Giustini Vice-presidenti: Africa, Arioli, Boldrini, Cisari, Fiore, Franceschini, Patanè, Silvestrin Segretario generale: Pace Tesoriere: Fletzer Membro di diritto: Uliano (SIMFiR)
2008 L’assemblea Generale dei Soci nomina Presidente alla memoria Pasquale PACE, grande servitore della SIMFER, candidato unico alla Presidenza, ma deceduto improvvisamente poco prima del Congresso.
2008 Presidente: FLETZER David Antonio Past-president: Gimigliano Vice-presidenti: De Sena, Fiore, Letizia, Pestelli, Rovere, Saraceni, Silvestrin, Zaro Segretario generale: Uliano Tesoriere: Agostini Membro di diritto: De Marchi (SIMMFIR)
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SEGRETARI NAZIONALI SIMFiR
° Amedeo TONAZZI, 1962 -1979 ° Luigi CALDANA, 1979 – 1985 ° Carlo BERTOLINI, 1985 -1990 ° Alessandro GIUSTINI, 1990 – 2002 ° Michele MAGLIONE, 2002 . 2005 ° Domenico ULIANO, 2005 - 2008 ° Massimo DE MARCHI 2008-2011
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